Troppi errori e tanta sfortuna: la Playled Canosa cade a Giovinazzo

 Troppi errori e tanta sfortuna: la Playled Canosa cade a Giovinazzo

Prima sconfitta in Campionato per la Playled Canosa. Al PalaPansini, il Giovinazzo non fa sconti e ottiene i tre punti, legittimando la vittoria con un primo tempo in cui punisce qualche errore di troppo degli ospiti, controllando poi la seconda frazione. MVP del match un Di Capua in giornata di grazia, a tratti apparso invalicabile. Il Canosa può recriminare per i troppi tiri liberi sbagliati e per un’espulsione dubbia. Paura per Morgade a fine partita, uscito in barella dopo un colpo alla testa.
Subito chiaro il canovaccio della contesa. Sull’ostile parquet di Giovinazzo, i biancoverdi non si fanno problemi a metterla sul piano fisico e i rossoblu non riescono a prendere le misure agli avversari, vedendo anche i propri tiri parati dal portiere padrone di casa, assoluto migliore in campo. D’Ambrosio deve ovviare all’assenza dell’infortunato Jose David, che, pur provando fino all’ultimo, deve dare forfait: nel quintetto iniziale c’è Distaso. Il Giovinazzo parte forte e Diviccaro è miracoloso su Mongelli, ma al 2’ deve capitolare sul rigore dello stesso Mongelli per il fallo di mano di Urio. Diviccaro risponde presente a più riprese con interventi importanti e ringrazia il palo che lo salva da un Mongelli scatenato. Il Canosa reagisce e inizia lo show di Di Capua, prodigioso su Patruno, Urio e due volte su Rago. Raddoppiano i padroni di casa con Gomez al 10’, che concede il bis tre minuti dopo dopo un recupero palla a centrocampo. Pochi secondi più tardi, sesto fallo biancoverde e prime scintille tra i giocatori; Urio però prende prima il palo, mentre al secondo tentativo si fa ipnotizzare dal portiere avversario, prima che i suoi rimangano in 4 per un’espulsione. In inferiorità numerica, è Diviccaro ad evitare il peggio con quattro grandi interventi in un minuto, ma al 19’ deve arrendersi ad Alves. All’ultimo minuto Rago potrebbe accorciare le distanze, ma il suo tiro libero viene nuovamente intercettato, con successivo miracolo di Diviccaro sul contropiede. La prima frazione si conclude sul 4-0 e con Distaso continuamente insultato dal pubblico di casa.
Nel secondo tempo la partita continua a incattivirsi. Velasco al 3’ riesce finalmente a superare Di Capua ma un minuto più tardi Rafinha ristabilisce le distanze, mentre Alves in contropiede sigla il 6-1. D’Ambrosio prova la carta del quinto di movimento e i suoi attaccano a spron battuto, ma vedono i loro tiri infrangersi sul portiere biancoverde, battuto solo da un gran gol da posizione defilata di Ferrante. Al 17’ Rago manda fuori un altro tiro libero, autentica maledizione per l’occasione. Al tramonto della partita, grande paura per Morgade, che sbatte la testa e resta incosciente per qualche minuto. La partita si ferma per lunghi minuti, in attesa dei soccorsi. Il giocatore, portato via in barella, rassicura i presenti, cui ha procurato solo un grande spavento. La partita si conclude con il risultato di 6-2.
La Playled Canosa perde così la propria imbattibilità e la vetta della classifica in favore dello Chaminade (il Molfetta ha riposato), mentre il Giovinazzo si porta a 9 punti con una partita in meno. Nella partita verità contro un avversario di vertice, i ragazzi di D’Ambrosio non sono riusciti ad imporsi, subendo l’intensità avversaria e non trovando contromisure adeguate, in quanto i ragazzi di Magalhaes riuscivano a rendersi pericolosi ogni volta si affacciavano dalle parti di un grande Diviccaro, che ha evitato un passivo più pesante. La pericolosità del Canosa è stata tutto sommato tangibile, ma ha ceduto davanti a un portiere in versione Superman e ai propri errori (troppi i 4 tiri liberi sbagliati).
La sconfitta fa male e ora l’allenatore dovrà riuscire a farla dimenticare in fretta. Il backup è necessario, perché sabato ci sarà un altro grande match contro il SEFA Molfetta di un altro grande portiere, contro cui sarà necessaria un’ancor più importante prestazione, per poter continuare un percorso finora convincente, e che una sconfitta non può cancellare.

Ufficio stampa – Emanuele Palumbo

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