Impresa sfiorata dal Canosa Calcio 1948, raggiunta nei minuti finali
Abbiamo salutato il vecchio anno con pochi dubbi e tante certezze. Una amara sconfitta subita a Castellaneta aveva per un attimo annebbiato e preoccupato tifosi e simpatizzanti, visto che la squadra, nonostante abbia lottato fino a quando ha potuto, è uscita sconfitta e meritatamente. Durante tutte le feste natalizie comunque il buon Celestino Ricucci è riuscito con solerzia e minuziosa preparazione a preparare una delle partite dell’anno, quella che ci vedeva di fronte alla corazzata United Sly del presidente Danilo Quarto. Una partita che sulla carta ed analizzando i numeri fin qui ottenuti dai 2 roster, rappresentava un ostacolo insormontabile per Crisantemo e compagni, con lo Sly che doveva fare un solo boccone dei rossoblù. Sembrava rivedere il confronto-scontro Davide contro Golia dove il finale non è mai scontato e tutto può essere possibile. Diceva Gino (Manasterliu) nel promo preparato qualche giorno prima del match da I Love Canosa che il “miracolo è possibile”. Ed alla fine poco ci è mancato che i nostri mai domi tifosi potessero festeggiare a fine partita una vittoria che avrebbe consentito a tutto l’ambiente di poter festeggiare un’impresa. Impresa che ci è sfuggita soltanto a pochissimi minuti dalla fine e su un calcio piazzato, battuto magistralmente dal 10 avversario Zotti. Mi dispiace aver ascoltato Danilo Quarto a fine partita che comunque capisco. Mi sarei aspettato ascoltare anche qualche parolina sul glorioso Canosa Calcio 1948, ascolti bene presidente 1948 che ha fatto la partita che doveva fare. Con le formazioni messe in campo e con tutto quel parco giocatori messo a disposizione dei 2 allenatori, mi sembra normale che alla fine le occasioni da gol dello United fossero numerose. Voglio che le ricordo il parco attaccanti e le rispettive carriere schierato dal suo allenatore? Insomma quando uno schiera Lacarra, Manzari, Zotti, De Vezze, Diagnè e poi ancora Nadarevic, Sguera, Fiorentino e mi fermo qui per non essere prolisso secondo lei come doveva andare. Forse sarebbe stato più giusto dire che la mia squadra è forte, anzi molto forte e quindi complimenti a lei che sta facendo cose egregie per tutto l’ambiente, ma bravi anche agli avversari che sono riusciti a fermare questa vera e propria corazzata. Nessuno si sarebbe aspettato dai giovanissimi ragazzi in casacca rossoblù (Colucci 2000 – Cassano 2001 – Ujka 2000 – Strippoli 2000 – Patruno 2000) che con la cazzimma giusta sono riusciti ad ingarbugliare le carte in tavola portando i loro più illustri avversari a raggiungere il pareggio soltanto nei minuti finali. Il gioco del calcio è fatto così, caro presidente, altrimenti non sarebbe più il caso di andare a vederle le partite. E’ stato soltanto 1 a 1 ma poteva anche finire con una vittoria del nostro Canosa e nessuno avrebbe potuto recriminare nulla. Comunque per i rossoblù l’obiettivo rimane uguale a quello di inizio campionato, la tanto agognata “salvezza”, per gli amici baresi il primo posto. Bravi quindi tutti, tutto il gruppo del grifone, che dall’inizio dell’anno stanno lavorando 24 ore al giorno per portare ognuno il proprio contributo, dal presidente al magazziniere, tutti uniti per raggiungere il prima possibile la salvezza. Anche nel cenone rossoblù è stato festeggiato il Grifone e ricordato le gesta della squadra. Peccato che non mi sia stata data la possibilità di parlare e di esprimere il mio pensiero, perché ritengo sia stato giusto ricordare anche coloro che hanno contribuito affinchè il Canosa sia oggi lì a giocarsi con buonissime chance la corsa salvezza. Avrei innanzitutto ricordato il grande lavoro fatto l’anno scorso dal grande e mai dimenticato Gigi Trallo, perchè l’errore ricorrente è quello di dimenticare subito tutto ciò che è stato fatto e benissimo l’anno scorso. Onore quindi a Gigi (il condottiero) che ha lasciato a questo grande uomo ed allenatore Ricucci un roster collaudato e forte. Avrei ricordato Angelo Piacenza ex direttore generale che ha portato a Canosa ragazzi come Ieva, Ujka e Paradiso per dirne soltanto qualcuno e che ha dato la possibilità all’ottimo Paradiso di andare a ritoccare l’organico con alcuni innesti di spessore. Mi duole tanto dover recriminare in una festa che consentite sento molto “mia” la possibilità di parlare, capisco che del Canosa io capisco poco e conosco molto meno di altri, ma ritengo legittimo dover esprimere la mia amarezza. Per fortuna c’é l’affetto espressomi da tutti i giocatori alla fine che mi ha emozionato. La mia vita da 40 anni è legata al grifone e rimarrà comunque attaccata fino alla fine. Forza Canosa, sempre ….
Pino Grisorio